…Marisa Vallone (alla regia ndr), con l’aiuto di una fotografia calda e avvolgente, riesce a trasportare lo spettatore in un mondo magico, una Sardegna ancestrale e poetica in cui la Natura è per prima lei madre che accoglie e sana i dolori più profondi.
La maternità è sicuramente il tema principale del film: c’è quella negata di Fidela, quella desiderata in modo ossessivo di Marianna e quella rifiutata di cui è vittima Bastiana. Intorno a queste donne-madri ruotano, come satelliti attratti dal pianeta, gli uomini del film, pavidi, affettuosi e paterni, violenti…
Intorno alle nostre protagoniste ruota anche l’eterna diatriba tra religione e superstizione, spiritualità sacra e profana che spesso si fondono e di cui Fidela diventa il simbolo o la vittima.” (Antonella Molinaro Cinemio.it)
“Non capita tutti i giorni di imbattersi in film che raccontano il rapporto, vivo tutt’oggi e quasi paradossale, fra il paganesimo e la cristianità della Sardegna.
La terra delle donne è una pellicola ambientata nelle campagne sarde, a cavallo della Seconda Guerra Mondiale, dove Fidela, settima figlia in una famiglia dove sono nate sei femmine, è costretta ad una vita da emarginata in quanto, secondo le credenze popolari, la settima sarà inevitabilmente una “coga”, cioè una strega.”
.. è una storia di emancipazione femminile”
La scrittura è affidata a Paola Sini, di origini sarde, che si presta anche nel ruolo da protagonista nei panni di Fidela.
Mi piace sottolineare che tra le protagoniste del film, emerge anche la figura di Duminiga, interpretata con garbo e misura, ma dal forte temperamento, dalla mia cara amica Sabina Zicconi 
Assolutamente da vedere! Assolutamente da non perdere!
